Quando conviene andare in Tanzania

 

Un albero di acacia nel cuore del parco nazionale del Serengeti. Quando conviene andare in Tanzania? Scoprilo con Amerigo.it

Un albero di acacia nel cuore del parco nazionale del Serengeti

 

Da diversi anni a questa parte, la Tanzania è diventata una delle principali mete per tutti quei viaggiatori che amano il continente africano e desiderano scoprirne ogni singola fetta per godere delle tantissime e variegate meraviglie che esso riserva passo dopo passo. Terra di grandi laghi, sontuose montagne e sconfinate aree verdi che fanno da dimora per una vastissima fauna selvatica prevalentemente dominata da splendidi elefanti e magnifiche giraffe, la Tanzania è, però, anche un posto in cui i cambiamenti climatici sono praticamente all'ordine del giorno. Per questo motivo, una delle prime domande che balza alla mente dei viaggatori desiderosi di scoprire o tornare ad esplorare questa bellissima terra è: quando conviene andare in Tanzania per trascorrere una vacanza tranquilla, sicura e indimenticabile?

Dopo aver messo in valigia la nostra assicurazione di viaggio per la Tanzania, dunque, prima ancora di stendere una bozza di itinerario che possa guidarci alla scoperta di questo bellissimo paese, sarà molto importante capire quale potrebbe essere il periodo migliore per partire a seconda delle nostre intenzioni.

 

Il clima della Tanzania

 

In Tanzania il clima è di tipo tropicale, motivo per cui non c'è grande differenza fra le temperature estive e quelle riscontrabii in inverno. Le stagioni, ovviamente, sono invertite rispetto a quelle che viviamo nel nostro continente di provenienza e le temperature, più o meno per tutto l'arco dell'anno, oscillano quasi sempre tra i 20°C e i 30°C.

Nelle zone costiere è possibile riscontrare le temperature più alte, mentre sulle cime montuose (specialmente sulle vette del Kilimangiaro) è possibile riscontrare anche punti in cui domina lo zero termico.

Il clima della Tanzania, in linea di massima, gode di due stagioni secche:

  • la prima va da dicembre fino a marzo e presenta temperature particolarmente elevate con sporadiche precipitazioni;

  • la seconda, ben più sopportabile in termini di caldo e umidità, va da maggio fino ad ottobre ma vede, come mesi ideali, anche gennaio e febbraio in quanto poco piovosi.

Anche la stagione delle piogge, in Tanzania, si suddivide in due periodi distinti:

  • la prima, da fine marzo a inizio giugno, prevede forti monsoni e drastici rovesci pomeridiani (specialmente nel mese di aprile ma con elasticità anche verso fine marzo e inizio maggio);

  • la seconda, da fine ottobre a metà novembre (con possibile estensione fino ai primi di dicembre), prevde rovesci più deboli e meno frequenti rispetto alla prima.

Soprattutto le stagioni delle piogge, in Tanzania, si verificano più o meno costantemente a seconda della zone in cui ci si trova. Ad esempio, un unica stagione delle piogge (entrambe le tipologie unite) ha luogo nel nord del paese, mentre verso nord-est si verificano entrambe le stagioni delineate. In quasi tutte le zone meridionali del paese, invece, ha luogo un unica stagione delle piogge da novembre fino a maggio.

In linea generale, il periodo migliore per andare in Tanzania è quello che corrisponde ai mesi di luglio, agosto e settembre. Questo perché si tratta dell'arco di tempo che ricade nel corso della seconda stagione secca, quando cioè le temperature sono più gradevoli e le piogge scarseggiano.

Possono fare al caso nostro, però, anche i mesi di gennaio e febbraio perché si tratta del periodo in cui le temperature sono più alte prevalentemente nelle zone di mare.

 

La vetta del Kilimangiaro. Scopri quando andare in Tanzania con le guide di Amerigo

La vetta del Kilimangiaro

 

Quando andare in Tanzania per godersi i safari

 

Se il nostro desiderio, oltre ad essere informati su cosa vedere in generale è quello di partire per la Tanzania e goderci una vacanza all'insegna dei safari al cospetto di una natura selvaggia sconfinata e in contatto con la splendida fauna locale, il periodo migliore per sapere quando andare potrebbe essere quello che coincide coi mesi che vanno da maggio fino ad ottobre.

In questo arco di tempo, infatti, il clima è ideale per frequentare i parchi della Tanzania. Soprattutto per quanto riguarda i safari da non perdersi nel cuore della natura nella Tanzania del nord (Arusha, Tarangire, Lago Manyara), il periodo migliore per vivere una magnifica esperienza è quello che va da dicembre a marzo. Anche i mesi da luglio ad ottobre, però, possono essere utili per avvistare la fauna locale, perché si tratta del periodo in cui la scarsità di acqua costringe interi branchi a radunarsi nei pressi di laghi o corsi d'acqua permanenti.

Se tra le destinazioni dei nostri safari c'è anche il Parco Nazionale di Ruaha, il consiglio è quello di preferire la stagione secca da luglio a novembre, ma anche tra gennaio e aprile è possibile avvistare moltissime specie di uccelli in volo.

Per gli amanti del trekking, ovviamente, il Kilimangiaro non può che essere una meta decisamente perfetta. In questo caso, il periodo migliore per le escursioni è quello che va da dicembre a febbraio. Possono essere favorevoli anche i mesi di luglio, agosto e settembre ma le temperature, in questo periodo specifico, sono generalmente più basse verso la cima.

 

Serengeti

 

Per gli amanti della natura più selvaggia, un safari nel cuore del Parco Nazionale del Serengeti è l'ideale per entrare in contatto con la maggior parte della splendida fauna selvatica della Tanzania.

In questo caso, il periodo migliore per sapere quando andare in Tanzania va (come per altre vaste aree naturali) da dicembre fino a marzo perché coincide col periodo della grande migrazione (lo spostamento di intere mandrie di animali erbivori in cerca di pascoli).

Possono però essere utili anche i mesi di giugno e luglio in quanto periodo in cui avvengono le migrazioni soprattutto degli gnu e delle zebre. A febbraio, invece, si può assistere al vero e proprio spettacolo delle nascite nelle zone pianeggianti di Ndutu, mentre tra maggio e settembre gli gnu attraversano i fiumi Grumeti e Mara (in direzione Kenya), dove incontrano diversi predatori tra cui, su tutti, i coccodrilli.

Per gli escursionisti che, invece, amano prevalentemente il bird-watching, il periodo ideale per avvistare le specie di volatili più affascinanti nelle zone del Serengeti va da novembre fino ad aprile.

 

Ngorongoro

 

I safari nelle zone di Ngorongoro, nello specifico, vedono in tutto l'anno il periodo ideale, con probabile propensione per la stagione delle piogge in quanto periodo prediletto dagli animali per gli accoppiamenti.

In questo caso, ovviamente, sarà indispensabile viaggiare muniti di abbigliamento adeguato per far frnte alle forti piogge e ai repentini cambiamenti di temperatura.

 

Il verde delle pianure di Ngorongoro, tra le cose più belle da vedere una volta scelto quando andare in Tanzania

Il verde delle pianure di Ngorongoro

 

Il periodo migliore per una vacanza al mare

 

Se l'obiettivo della nostra vacanza in Tanzania, invece, è quello di trascorrere un tranquillo e sereno periodo di puro relax in riva al mare raggiungendo una qualsiasi delle tantissime e splendide località balneari lungo gli oltre 800 chilometri di costa, allora ci conviene considerare che, in questo caso, il periodo migliore coincide coi mesi di luglio, agosto e settembre.

Si tratta, infatti, dei mesi in cui il clima è più secco e le temperature sono più gradevoli e, quindi, sopportabili. Se siamo in grado, poi, di sopportare temperature più alte, il periodo migliore per una vacanza al mare in tanzania può riguadare anche i mesi di gennaio e febbraio, in cui la media delle temperature è più alta ma le piogge sono ancora scarse.

Luglio, agosto e settembre sono il periodo ideale anche per godersi tutto il meraviglioso relax garantito dalle splendide spiagge e le magnifiche acque smeraldo dell'isola di Pemba, così come anche per trascorrere un tranquillo periodo di pace e serenità nel cuore della natura più selvaggia ma restando sulle rive del Lago Vittoria.

Sulle sponde del Lago Natron, invece, il periodo ideale può comprendere (oltre ai suddetti mesi) anche giugno e ottobre.

 

Zanzibar

 

Se l'obiettivo del nostro viaggio riguarda esclusivamente un soggiorno balneare nei pressi si Zanzibar, in questo caso il periodo migliore per sapere quando andare in Tanzania coincide coi mesi di dicembre, gennaio, febbraio e marzo.

In questo arco di tempo, infatti, le temperature sono alte (30°C in media) ma comunque ideali perché contrastabili grazie alla gradevolezza delle acque locali.

Anche a Zanzibar le temperature si rendono ben più gradevoli nei mesi di luglio, agosto e settembre con estensione anche verso giugno e ottobre. In tutti questi mesi, le temperature si mantengono intorno a una media di 25-26°C.

 

Lo spettacolo del tramonto al largo di Zanzibar. Scegli quando andare in Tanzania seguendo i consigli di Amerigo.it

Lo spettacolo del tramonto al largo di Zanzibar

 

Il meteo nel corso dell'anno

 

Come accennavamo in partenza, il clima della Tanzania fa registrare temperature sostanzialmente elevate per tutto l'arco dell'anno, con periodi relativamente più freschi (giugno-agosto/settembre) ma che rientrano comunque in un clima generale prevalentemente secco.

Oltre alla suddivisione delle stagioni a seconda delle zone prese in considerazioni (vedi paragrafo “Il clima della Tanzania”), c'è da considerare anche che, ad esempio, sulle zone costiere il clima è molto caldo per tutto l'arco dell'anno e prevede due stagioni delle piogge nelle zone a nord e una sola stagione delle piogge unica sul versante meridionale.

Nei pressi di Dar Es Salaam, la città più grande della Tanzania, le temperature sono alte tutto l'anno ma con periodi di maggiore umidità nei mesi da novembre ad aprile (con picchi tra marzo e aprile e massime che possono raggiungere facilmente i 32°C – con punte anche di 36°C – mentre le minime non vanno quasi mai al di sotto dei 23°C).

A Dar Es Salaam le piogge si concentrano prevalentemente tra marzo e maggio (con aprile come mese più piovoso) con forte diminuzione delle precipitazioni tra giugno e settembre.

Sugli altipiani della Tanzania, invece, il clima e le temperature variano a seconda della quota che si raggiunge attraverso le escursioni. Tuttavia, ad ogni altitudine è quasi sempre possibile godere di un clima mite e sostanzialmente caldo senza particolari eccessi nel corso dell'intero anno. Man mano che si raggiungono quote sempre più alte cresce la possibilità di riscontrare piogge sempre più frequenti, ma si tratta di una considerazione che dipende comunque dall'esposizione alla luce del sole (maggiore o minore presenza di montagne più alte nei paraggi) dalla quale, di conseguenza, deriva anche la possibilità di trovare zone più o meno aride o piovose.

Alla quota in cui si trova la capitale della Tanzania (Dodoma, situata a 1100 metri di altezza), ad esempio, la zona arida in cui la città è situata fa sì che in un anno intero cadano appena 600 mm di pioggia (generalmente concentrati tra dicembre e aprile) con temperature che possono toccare in media anche i 36°C tra ottobre e novembre con possibile estensione fino a febbraio. Da maggio a settembre, invece, le temperature si assestano su una media di 28-29°C con minime notturne sui 14-15°C.

Ad Arusha, invece, a circa 1400 metri di altezza sul livello del mare e alle falde del monte Meru, le temperature sono gradevoli per tutto l'anno, con medie giornaliere che quasi mai superano i 20°C tra gennaio e aprile e i 15°C tra giugno e luglio.

Nelle zone del Parco Nazionale del Serengeti, invece, a nord-ovest di Arusha, le varie altitudini oscillanti tra i 1100 e i 2000 metri sul livello del mare fanno riscontrare un clima ben più arido nelle zone sud-orientali della savana che domina l'immensa distesa naturale. Le temperature medie in tutta la zona del Serengeti, in linea di massima, non superano mai i 29°C (specialmente ad ottobre e tra gennaio e marzo) con minime che dificilmente fanno registrare meno di 15°C.

Le zone della Tanzania corrispondenti, invece, alla Riserva Nazionale di Ngorongoro, nell'arco dell'anno, sono generalmente più piovose specialmente nei punti a circa 2000 metri di altezza. Possono verificarsi temporali anche nella stagione secca (solitamente tra gennaio e febbraio).

Soprattutto nelle zone centro-meridionali della Tanzania, inoltre, trovandosi a sud dell'Equatore, possono facilmente formarsi cicloni di tipo tropicale, che invece sono assenti nella zona costiera settentrionale (Zanzibar). I cicloni che provengono dall'Oceano Indiano, nello specifico, possono colpire maggiormente nei mesi da novembre a maggio, con particolare intensità da dicembre ad aprile inoltrato.

 

Sul Kilimangiaro

 

Sul vulcano Kilimangiaro, ovviamente, ci si trova al cospetto di vette che raggiungono anche i 5000 metri e più, motivo per cui sono presenti nevi perenni oltre una simile altezza (anche se, purtroppo, in ritirata visti i recenti effetti del riscaldamento globale del pianeta). Si deduce, in sostanza, che più si sale lungo i pendii della montagna e più è facile riscontrare climi decisamente diversi.

A partire dai 1800 metri fino ai 2800 metri circa di altezza sul livello del mare, infatti, lo spazio è dominato dalla foresta pluviale, mentre oltre i 2800 metri e fino ai 4000 possiamo trovare temperature notturne anche al di sotto dello zero. Oltre i 4000 metri, invece, gli ampi spazi sono dominati da deserti di ghiaccio con schiarite durante il giorno dovute prevalentemente alla consistenza dle sole equatoriale. Sulla sommità (a circa 5900 metri di altezza), le temperature scendono fino a -15°C, con picchi di freddo che possono raggiungere anche i -25°C.

In linea generale, nelle varie zone del Kilimangiaro le temperature sono più elevate nei mesi di gennaio e febbraio. Quelle più basse si registrano tra giugno e agosto, mentre le piogge sono più frequenti tra marzo e giugno con tregua fra agosto e ottobre.

Il periodo migliore per le scalate può essere quello compreso tra gennaio e febbraio, ma anche settembre può essere favorevole. Sconsigliati, invece, i mesi di aprile e maggio perché si tratta del periodo in cui, sul Kilimangiaro, le piogge sono particolarmente frequenti e le nevicate ben più fitte.